Una collezione “impalpabile e delicata”, la definisce lei, che si ispira ai grafismi dell’informatica, ma utilizza la leggerezza dell’organza e del visone, che quasi non si capisce se sia velluto o pelliccia.
Mentre bianco e rosso si alternano a blu e nero, arrivano dettagli dal ventunesimo secolo, pannelli di pelle e tessuto che paiono pixel ingigantiti, su gonne, cappotti e top. Tutto questo è il risultato di “un ottimo connubio – spiega Silvia Venturini Fendi – perché non c’è solo l’internazionalità di LVMH, ma rimangono forti le radici italiane. E non ci sono soltanto io, perché si perpetua la storia di famiglia con mia figlia Delfina Delettrez Fendi”, che ha disegnato i bijoux della collezione, a metà tra l’occhio, simbolo del suo stile, e la pelliccia di Fendi.
A collection of “intangible and delicate”, she calls it, which is inspired by the graphic elements of computer science, but uses the lightness of organza and mink, which almost make you wonder if it is velvet or fur.
While red and white alternate with blue and black details come from the twenty-first century, leather and fabric panels that seem magnified pixels, on skirts, coats and tops. All this is the result of “a good marriage – says Silvia Venturini Fendi – because there is only the internationality of LVMH, but remain strong Italian roots. And there’s only me, because it perpetuates the family history with my daughter Delfina Delettrez Fendi “, who designed the jewelry collection, halfway between the eye, the symbol of his style, and Fendi fur.