La nuova collezione autunno/inverno 2016-17 di Trussardi si ispira ai Buskers, musicisti di strada, i ragazzi che scendono letteralmente nel mondo per suonare la propria musica. Lo stile di Trussardi vuole essere come loro. Fuori e dentro. Nell’abito e nello spirito.
L’eccentricità rock-brit degli anni Settanta è l’anima di questa collezione che trae ispirazione da come come John Lennon, Jimmy Page, Paul Weller, Pete Townshend. Un mix black&white di tartan e fantasie
del classico maschile, velluto a coste a effetto tweed o Principe di Galles. I disegni cravatteria ripresi anche su panciotti e camicie. Tutto insieme, mischiato, accostato, come in un motivo dissonante e melodioso.
Colori predominanti il marrone caldo, grigio elefante, tantissimo blu, ocra, coccio. Più una borsa a secchiello, unisex come lo erano questi artisti.
La collezione è un vero e proprio messaggio, uno stile di vita che serve per scrivere la propria musica.
Nell’intenzione di Gaia Trussardi, lo stile non può essere chiuso, lontano, escludente. Come i Buskers, deve scendere dal piedistallo e aprirsi alla contemporaneità. Oggi più che mai.
Per questo, nel tempio della cultura milanese, la Pinacoteca di Brera, una piccola compagine di giovani gruppi musicali, scelti con una serie di audizioni dalla designer stessa, suonerà in loop lo stesso motivo in sale diverse e con stili diversi.
Le track scelte arrivano dal grande repertorio rock e hanno tutte un tema spirituale così come lo sfondo religioso dei quadri a cui sono accostate. Sarà una sorta di paganesimo in musica, una riflessione su ciò che unisce, non su ciò che divide. E un richiamo alla volontà, alla necessità di rompere gli schemi dell’atelier, aprirsi al nuovo, affrontarlo, prendere una posizione. Mischiando la cultura alta e quella pop. Con l’abito e con lo spirito.