Un dialogo ideale tra due diverse femminilità, tra austerità maschile e sensualità contemporanea.
Sono queste le donne che Calcaterra disegna e immagina per la prossima primavera/estate.
Il gioco dei volumi in collezione si fa incoerente e inatteso.
Spazi desertici e notturni teatrali raccontano cromie opacizzate, indefinite e talvolta irriconoscibili. Il volume perde la sua concretezza materica e si appoggia al corpo come accompagnato dal vento in una spontanea continuità tra natura e vitalità assoluta.
I capi si trasformano in performance dinamiche, raccontate attraverso un nuovo alfabeto, fatto di movimento ed emozione.
Il mio look per la sfilata: un abito della F/W 17/18 firmato Daniele Calcaterra.
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