Gli abiti più belli, quelli che ci fanno sognare: l’alta moda sfila a Parigi e vede come protagonisti Chanel, Valentino, Giorgio Armani Prive, Christian Dior e Jean Paul Gaultier.
Chanel
Per Chanel lo show è ambientato in una foresta incantata abitata da creature eteree e malinconiche. Si parte dalla foresta di Weimar, in Germania, dove Karl Lagerfeld arriva a reinterpretare lo stile delle eroine dei capolavori di scrittori tedeschi come Goethe e Schiller.
Ritroviamo uno spirito leggermente gotico ma allo stesso tempo allure romantica con tessuti preziosi, abiti lunghi di paillettes con ricami floreali, lunghi column dress in piume e gonne in chiffon doppiato di tulle. Il finale della sfilata Chanel è un chiaro messaggio di Karl Lagerfeld a favore del matrimonio omosessuale, perfino con un figlio.
Valentino
Per Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli la couture è magia: abiti realizzati a mano, vestiti da sogno che ci fanno essere orgoglioosi di essere italiani. L’ispirazione giardino diventa quasi un pretesto: l’intera collezione è giocata sul motivo ferronnerie grazie a crepe o tulle ricamato che diventa decoro per tailleur, cappe e abiti fluttuanti. E così come un giardino in piena fioritura le ruches danno movimento alla gonna, le canuttiglie dipinte a mano trattengono i volant e le forme assolute ed essenziali degli abiti scoprono le spallle, accarrezzano il busto e sottolineano la vita in un trionfo di leggerezza e sensualità.
Jean Paul Gaultier
L’India di Jean Paul Gaultier non é l’India che ci si aspetta di vedere organizzando un viaggio laggiù: un po’ Bollywood, a metà tra tradizione e occidente, tra chic e pop, e un po’ gipsy, con tocchi irriverenti e dettagli scherzosi, l’alta moda dello stilista francese è divertente, una folata diversa, meno impegnativa, in una rassegna della couture che mira alla perfezione.
Christian Dior
Seconda prova per Raf Simons, alla guida della Maison Dior. Una prova riuscita se si considera che Simons è andato a cercare ispirazione proprio negli archivi di Christian Dior esaltandone questa volta, l’aspetto più romantico. Abiti che ricordano i fiori nelle forme, nei materiali rigorosamente sovrapposti, o semplicemente nei colori e nei ricami. La location della sfilata non poteva che essere un giardino, quasi incantato, dove modelle eteree indossano robe bustier dalle forme nette, ma leggere, quasi impalpabili, abiti da sera ball ricamati, giacche sartoriali che diventano quasi capolavori archittettonici.