Una Milano Fashion Week davvero indimenticabile, quella che è appena passata, tante sfilate ed eventi per scoprire le tendenze della prossima stagione.
Le tendenze che sono emerse dalle sfilate della Fashion Week di Milano sono tante e variegate. Dalla stampa tropical che si è vista sulle passerelle di Versace, Marni, Dolce e Gabbana e persino da Armani. E poi il colore: rosa sopra tutti, ma anche verde, azzurro, giallo e rosso, come nella sfilata ‘rainbow’ di Marco de Vincenzo. Tra le linee, vincono le giacche dalle spalle importanti, le gonne vanno dalla mini mini alla longuette senza vie di mezzo, gli abiti idem: o minidress come da Moschino, Versace, o lunghi e ampi, piratessa stile Etro o mood anni ’70 da Alberta Ferretti.
L’iper femminilità la fa da padrona: la donna della primavera estate 2020 sulle passerelle milanesi diventa delicata e seducente, di quella seduzione un po’ timida e tremendamente affascinante. Gli abiti scivolano sulla pelle, quasi accarezzandola con i loro tessuti inafferrabili.
È un tripudio di chiffon e sete leggerissime, accompagnate da stampe micro floreali, come vediamo nella collezione Philosophy di Lorenzo Serafini ispirata al glamour di Monte Carlo e al jet set che frequentava il Principato a cavallo degli anni ‘80, tra abiti in chiffon plissè e pantaloni a vita alta leggermente a campana, corsetti e fluttuanti long dress.
Coloratissima, la collezione Missoni, dedicata al lato più spensierato e vivace della stagione. Tanto colore e la capacità di mixarlo con gusto sopraffino, tipico della casa di moda fondata da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini nel 1953; vietato il tinta unita, largo spazio alla fantasia e alla creatività con patchwork di stampe e tessuti, foulard legati in vita a mo’ di cintura o in testa come turbanti eccentrici o al collo come cravatte, tessuti leggerissimi e abiti romantici.
A proposito di mood romanico, Anna Molinari per Blumarine, dedica la collezione Primavera Estate 2020 alla gentilezza ispirata a Marella Agnelli e alla sua “divina cortesia” per disegnare gli abiti che hanno sfilato a palazzo Serbelloni in una scenografia dominata dalle rose.
Giorgio Armani rilegge la sua storia in un modo originalissimo, per la collezione primavera estate 2020 di Emporio Armani e intitola la collezione come la cosa più leggera che c’è: Aria. C’è leggerezza nei toni pacati di abiti, giacche, pantaloni, tutti in tinte lunari, brillanti ma non accecanti.
A lanciare un messaggio forte durante questa fashion week è Stella Jean. La missione di Stella Jean si è concentrata speciali abiti ricamati magnificamente a mano da una comunità di donne Kalash, un incredibile realtà dell’Emerging Pakistan, che ha mostrato per la prima volta i propri motivi tradizionali ad un pubblico internazionale, attraverso il progetto “Laboratorio delle Nazioni”. Una cooperazione straordinaria, che ha permesso di realizzare un virtuale laboratorio in cui le competenze tradizionali artigianali Pakistane, si sono affiancate e combinate a quelle Italiane dove decine di donne hanno lavorato unite, con lo scopo comune di prendersi cura e preservare un patrimonio culturale globale in via di estinzione. Un opportunità ottima per creare lavoro dignitoso per donne e uomini in tutto il mondo.
Nella gallery e su instagram, trovate alcuni scatti dei miei outfit ed eventi.